Un viaggio sensoriale nel cuore della Lucania

Credit: cinegusto.it
by: Daniele Bracuto
12/03/2025

Nella serata del 7 marzo 2025 presso il prestigioso Don Alfonso 1890 San Barbato, a Lavello (PZ), ha preso forma una straordinaria celebrazione delle eccellenze gastronomiche e vinicole della Lucania. In collaborazione con la rinomata Cantina “Terra dei Re” di Rionero in Vulture, l’evento ha saputo combinare la creatività culinaria con i sapori autentici del territorio, regalando ai presenti un’esperienza indimenticabile. Protagonista della serata il vitigno “Pinot Nero” sapientemente abbinato dal sommelier Mario Pugliese ai piatti dello chef stellato Donato De Leonardis.

donalfonso1890

La cucina lucana si fonde con quella gourmet del Don Alfonso 1890 San Barbato, abbinata ai vini di Terra dei Re
La cucina lucana è molto più di un insieme di piatti: è una narrazione autentica della storia, delle tradizioni e delle persone che vivono in questa terra unica. Il legame tra cibo e cultura lucana si radica in un territorio fatto di montagne, colline e pianure fertili, dove le usanze agricole e pastorali si intrecciano da secoli con le festività religiose e i ritmi della vita quotidiana. La gastronomia lucana nasce dall’ingegno dei contadini e dei pastori che trasformavano ingredienti semplici e locali in piatti ricchi di sapore e sostanza. I prodotti utilizzati nella serata sono anche Presidi Slow Food come il fagiolo rosso scritto del Pantano di Pignola, la salsiccia pezzente, il caciocavallo podolico e la Pera Signora della valle del Sinni, che raccontano la dedizione alla lavorazione artigianale ed i sapori autentici della Basilicata. Non si può parlare di cultura lucana senza menzionare il vino. L’Aglianico del Vulture, uno dei grandi protagonisti enologici della regione, rappresenta una connessione profonda con il paesaggio vulcanico del Vulture. La cantina Terra dei Re ha impiantato inoltre il pinot nero, uno dei più nobili ed eleganti vitigni a bacca rossa, creando una gamma di eccellenti vini che hanno ottenuto diversi premi e riconoscimenti. La serata ha avuto dunque come protagonista il Pinot nero coltivato e lavorato in Basilicata e trasformato in vari vini presentati da Paride Leone, cofounder e direttore della Cantina.

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La degustazione
La cena si è aperta con un intrigante Amuse Bouche: un omaggio ai sapori dell’orto, del mare e dei monti, sapientemente raccontato dalla maìtre Mariangela Lamiranda, che consisteva in una polpetta di funghi e friggitelli (peperoni dolci verdi) con maionese al peperone crusco e polvere di olive disidratate di Ferrandina, una chips al nero di seppia con tartare di ombrina e maionese di capperi e una genovese di faraona al pistacchio di Stigliano. Il tutto accompagnato dalle vivaci bollicine del “Vulcano 800” Spumante Brut Bianco. Un inizio che ha saputo subito catturare l’attenzione, invitando i presenti a immergersi ed abbandonarsi con tutti i sensi in questa esperienza. A completare la tavola il pane sfogliato al peperone crusco, quello classico multicereali uniti al burro alla carota e all’olio evo Don Alfonso 1890 per finire i grissini erbe e al pomodoro.



Come primo antipasto lo chef ha presentato il Carpaccio di gamberi rossi e capesante, ricotta di bufala lucana chutney di pomodoro e olive nere di Ferrandina, perfettamente accostato al “Vulcano 800” Spumante Brut Bianco. Un piatto delicato che racconta il mare e le eccellenze casearie locali accostate ad un prodotto lucano Presidio Slow Food le olive nere infornate. Il barman Francesco Sergio ha inoltre servito ai commensali un drink di benvenuto, fatto con il “Lerà” Rosato IGP, bitter limone e una soda caramello e zenzero e peperone crusco di Senise. Il drink è stato servito in un vasetto di miele, essendo marzo il mese delle impollinazioni per sensibilizzare sulla salvaguardia dell’ecosistema.



Il secondo antipasto era la Battuta di podolica, impreziosita da nocciole e scaglie di pecorino di Forenza, esaltata dal “Lerà” Rosato IGP. Una celebrazione della preziosa carne lucana proveniente da vacche di razza podolica allevate allo stato brado sulle montagne lucane, lavorata con maestria per esaltarne la purezza e la qualità.



Il primo in degustazione è stato la vera sorpresa della serata; un piatto che ha stupito tutti, un incontro tra terra e mare, la Pasta mista di Gragnano, il fagiolo rosso scritto del Pantano di Pignola, le cozze tarantine e la salsiccia pezzente, accompagnando il tutto con un corposo “Vulcano 800” Pinot Nero IGP. Un piatto che merita certamente di entrare nella carta del ristorante e che racconta la tradizione e l’innovazione che si uniscono nel piatto.



Il secondo in degustazione è stato il Nero lucano, scampi, caciocavallo podolico, cime di rapa e ribes: un connubio di sapori audaci, impreziosito dal “Calata delle Brecce” Pinot Nero IGP. Un piatto che incarna l’anima poliedrica del territorio accompagno ad un grande rosso dalla struttura importante e di grande qualità.



Momenti di Dolcezza:

Dopo il Pre-dessert, un rinfrescante sorbetto, la serata si è conclusa con un Dessert avvolgente: cioccolato e confettura extra di pera “Signora della Valle del Sinni”, in perfetto dialogo con il “Vulcano 800″ Spumante Brut Rosè. Una chiusura che ha sublimato la cena con dolcezza e raffinatezza.



Eventi come quello al Don Alfonso 1890 a San Barbato dimostrano come la Lucania sia in grado di proiettare la sua cultura alimentare su un palcoscenico contemporaneo, combinando ingredienti del territorio con tecniche moderne e abbinamenti di vini audaci. Arrivederci al prossimo appuntamento, il 21 marzo 2025 con la Cantina Paternoster di Barile.

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